Toscana

In Toscana “indietro tutta” l’assessore contro i “suoi” medici: una scelta suicida per il Sistema e per i pazienti

Proverò, senza tediarvi, a riassumere ciò che sta succedendo in Toscana, dove l’assessore Rossi ha dato una accelerazione ad un programma di persecuzione dei “suoi” medici, peraltro già iniziato da almeno 3 anni, che ahimè corrispondono all’inizio del mio impegno come delegato regionale FESMED.
Inizierò dagli ultimi eventi per poi analizzare, se possibile, gli esordi di questo cambiamento.
Il 20 luglio u.s. è stata adottata dalla Giunta Regionale Toscana la delibera n° 638 meglio conosciuta come quella che ha unificato le liste d’attesa dell’attività chirurgica (generale e specialistica) istituzionali e della libera professione intramuraria, in ricovero ed ambulatoriali.
In Toscana chi ha scelto l’esclusività del rapporto negli anni 2007/2008 è stato riportato alla sola L.P. intramuraria, con azzeramento dell’allargata, inoltre già dal 2003 i Direttori di Struttura Semplice e Complessa, unici in Italia, sono stati inibiti, nonostante le disposizioni contrattuali contrarie, con legge regionale, alla scelta della L.P.extramuraria.
Quindi il quadro è stato di una progressiva azione di disturbo e di ostacolo allo svolgimento della L.P., il processo di rientro non è stato indolore, sono lievitati i costi di gestione aziendale con ribaltamento sulle tariffe, tanto è vero che negli ultimi 3 anni non sono saliti gli introiti dei medici per la L.P. ma sono triplicati gli incassi aziendali per la stessa.
Ancora, ad aprile una delibera di Giunta per la solidarietà e la crisi, ha imposto un blocco delle tariffe L.P. dei medici, con effetto retroattivo e relativa richiesta da parte delle aziende,di rimborso agli ignari colleghi che a gennaio avevano aggiornato le stesse!
A maggio un’altra delibera imponeva alle Direzioni sanitarie aziendali di rilasciare, a chi avesse scelto di farsi operare in L.P., un certificato che attestasse in che tempi il medesimo intervento sarebbe stato possibile in regime istituzionale, finalmente a luglio, il bolscevismo viscerale dell’assessore e dei dirigenti regionali, è venuto definitivamente allo scoperto con la delibera più inutile, antiliberale e demagogica che sia stata mai prodotta : la 683 del 20 luglio 2009.
Oltre alla unificazione delle liste d’attesa, che di fatto vanifica la possibilità di svolgere l’attività L.P., che si basa sulla scelta del professionista ma anche del confort e del miglior assetto temporale dello svolgimento della prestazione, la lista d’attesa per ogni intervento, dalla chirurgia oncologica alla cisti sebacea, deve essere eseguitoin un massimo di tre mesi. Solo chi rientra in questi parametri è dispensato, con qualche vincolo burocratico comunque, da questa unificazione.
Inoltre, l’inserimento dei pazienti che richiedono l’intervento in L.P  nella medesima lista, di fatto la allunga, quindi vi è un effetto peggiorativo sul paziente che non può permettersi l’intervento a pagamento.
Investimento regionale previsto, 10 milioni di euro in due anni, con l’ obbligo di piani aziendali immediati, tempo di realizzazione dell’ unificazione delle liste : 1° di novembre.
 Faccio presente inoltre che gli spazi di ricovero per la L.P.,in molte Aziende non ci sono, sono sottodimensionati ed inoltre i finanziamenti di “edilizia vincolata”sono stati utilizzati per altri scopi.
Nelle sue esternazioni pubbliche, l’assessore ha detto che finalmente si è rotto il ricatto della L.P. e i cittadini avrebbero avuto un vantaggio da questa situazione con l’accorciamento dell’attesa, quindi noi saremmo ricattatori.
Nel 2007 aveva tagliato circa 40 milioni di fondi per l’ALPI, allungando quindi con questa mossa le liste d’attesa, con la legge regionale 40/2005 ha introdotto “la riorganizzazione degli ospedali per intensità di cura” che ha ridotto la capienza di posti letto chirurgici, ed ha chiuso, e non riconvertito, Ospedali a vocazione di Day Surgery, questo sarebbe giusto e noi saremmo invece i responsabili dello strumentale allungamento delle liste d’attesa a scopo di lucro.
NON CI STIAMO!! Con gli altri sindacati rappresentativi, con i quali i rapporti in Toscana sono ottimi, eccetto la CGIL, che su questo tema risente del bolscevismo genetico, abbiamo fatto appello a Napolitano, abbiamo impugnato la delibera al TAR regionale ed abbiamo inviato un atto di significazione e diffida a tutti i Direttori Generali contro l’applicazione della delibera (sta arrivando in questi giorni).
Il 28 luglio, ad una settimana dalla delibera, in clima feriale, 60 professionisti ospedalieri ed universitari, direttori di strutture semplici e complesse, di tutte le aziende toscane hanno inviato una lettera aperta all’assessore ed ai giornali, senza alcun risultato, nemmeno di dialogo.
La battaglia quindi riparte adesso, vedremo l’esito.
Non contento di aver aperto un fronte di conflitto con coloro che, curando la gente, sono i veri protagonisti del Servizio, ha scritto una lettera il 15 di agosto a tutti i D.G. ai quali intimava di non rinnovare i contratti con le assicurazioni aziendali R.C., andando alla gestione diretta del contenzioso medico e del risarcimento, senza nessuna polizza, nemmeno per i rischi più gravi, come succede in Piemonte, per risparmiare circa 36 milioni di premi, aggiungo io, sulla nostra pelle.
Perchè sulla nostra pelle?
Ricordiamo che FESMED, noi, rappresentiamo ostetrici, ginecologi e chirurghi che sono le specialità di gran lunga più esposte ai maggiori rischi professionali, senza che questo abbia un risvolto stipendiale adeguato.
Effetti probabili della totale scomparsa della copertura assicurativa :

  1. siamo sicuri che l’articolo 21, comma 1, dell’ultimo contratto che recita “ l’azienda deve garantire ai medici adeguata copertura assicurativa “ sia rispettato dalla gestione diretta?
  2. la gestione diretta è assicurazione  o mallevazione (assunzione di responsabilità di un soggetto al posto di un altro)
  3. le richieste risarcitorie in solido, come verranno gestite?
  4. non essendoci più la polizza aziendale, anche se con una franchigia alta, scompare la possibilità di avere una “appendice” assicurativa per la colpa grave e contro la rivalsa
  5. se un broker fosse disposto ad accendere una polizza, magari collettiva ( in Toscana i medici ospedalieri sono circa 7000), seppur con contratto individuale, per la sola colpa grave e per la rivalsa quanto costerebbe? (oggi le aziende prelevano circa 50 euro/mese)
  6. il contenzioso, una volta che il rimborso è aziendale, aumenterà?
  7. se oggi alla Corte dei Conti le aziende inviano solo i risarcimenti liquidati in franchigia, domani, inviandoli tutti, aumenterà la rivalsa sul medico?
  8. senza una delibera regionale di cornice, dove sono chiariti i termini e gli indirizzi della politica risarcitoria, avremo 16 gestioni diverse?

Questo è solo un estratto dei dubbi e delle paure che abbiamo, ma visto il clima, credo che non siano infondati. L’assessore nelle dichiarazioni pubbliche ha mandato il messaggio del risparmio, ed alla gente ha detto che in 6 mesi saremo in grado di liquidarvi i danni. Mi sembra un buon segnale di rispetto per il lavoro di tutti i giorni di ciascuno di noi, nonostante le difficoltà ambientali spesso clamorose.
Ora, il 30 settembre scade l’assicurazione alla ASL 3 di Pistoia, il 31 ottobre alla 4 di Prato ed alla 11 di Empoli, poi a tutte le altre.
Dobbiamo muoverci e compiere atti forti per impedire che questo disegno si realizzi, almeno in questi modi e tempi.
Concludo, dicendovi che la marcia forzata di ostacolo al diritto di svolgere l’attività L.P. conclusasi in questi giorni viene da lontano, dalla legge Bindi che da toscana in Toscana è stata compresa benissimo : la libera professione non s’ha da fare, quindi INDIETRO TUTTA!!!!!!!!!!
Starà a noi, a TUTTI noi, a CIASCUNO di noi partecipare alle iniziative che assumeremo per bloccare questa offensiva.

un abbraccio a tutti,

Dott. Marco Scatizzi
Fiduciario FESMED Regione Toscana